Windows 7 VS Ubuntu Linux: ecco i risultati dei test

I ragazzi di Tux Radar hanno preso il loro bel PC con processore Intel Core i7 920 (quattro core da 2.67GHz), hyperthreading, 8MB di cache L3, 6GB di RAM, hard disk da 500GB e 16MB di cache, ed hanno messo a confronto Windows 7 Ultimate ed Ubuntu Linux 9.04. I risultati dei test (che comprendono versioni sia a 32 che 64 bit dei sistemi, nonché Windows Vista) di seguito:

Installazione

Come ben saprà chi è pratico di questi “scontri” tra sistemi operativi, una delle prime prove che si effettuano in questi casi è quella relativa ai tempi d’installazione. Questi i risultati della sfida tra Vista, Seven e Ubuntu (in secondi, la barra più bassa “vince”):

Come facilmente intuibile, vince il sistema open source. Ma va sottolineata una cosa importante: entrambe le versioni di Windows effettuano dei test per scoprire le caratteristiche del PC su cui vengono installate, e ciò richiede un discreto ammontare di minuti.
Adesso, passiamo inevitabilmente allo spazio occupato su hard disk da ciascun sistema (in GB, la barra più bassa “vince”):
Soprattutto considerando il fatto che con Ubuntu vengono installati tantissimi applicativi, ogni commento al grafico soprastante risulterebbe superfluo.

Avvio e Spegnimento

Altra tappa fondamentale nella “sistema operativo championship” è sicuramente quella riguardante i tempi di avvio e spegnimento dei contendenti. Volendo far sfoggio di un’innata originalità, partiamo con i tempi di avvio (in secondi, la barra più bassa “vince”):
A dir poco sorprendente la lentezza rilevata nell’avvio di Windows 7 a 64 bit. Per il resto, nessuna grossa sorpresa: vince il medesimo sistema nella sua versione a 32-bit.
Ora, regalando un’altra perla d’imprevedibilità a questo mondo zeppo di ovvietà, ecco i risultati dei test relativi ai tempi di spegnimento (in secondi, la barra più bassa “vince”):
Praticamente come l’avvio, nulla di cui sorprendersi.

Test IO

Quanto ci impiegheranno i nostri “eroi” a compiere operazioni quali lo spostamento di grandi/piccoli file da dispositivi USB ad hard disk, da hard disk ad hard disk, e via discorrendo? Scopriamolo con questa carrellata di grafici (in secondi, la barra più bassa “vince”):
Tranne lo spostamento di file grandi da dischi fissi a dischi fissi, Ubuntu appare vincitore su tutti i fronti.

Richards benchmark

Potevamo non chiudere con dei test effettuati sulle performance generali dei sistemi e sul comportamento dei loro kernel? Certo che no, quindi ecco cosa ci viene fornito dal Richards benchmark (in millisecondi, la barra più bassa “vince”):
Anche qui Windows 7 esce vincitore, o per meglio dire esce come vincitrice assoluta la sua versione a 64-bit.

Ubuntu Linux: cosa fare se alcuni drive non vengono “montati” all’avvio

Avete appena installato una copia di Ubuntu Linux sul vostro computer, l’avete personalizzata fin nei minimi dettagli, ma ad ogni riavvio il sistema pare aver “dimenticato” molte delle impostazioni (sfondi, cartelle per l’accesso veloce in Nautilus, ecc.) regolate in precedenza?
Niente panico. Tutto potrebbe dipendere semplicemente dal fatto che le partizioni e/o i drive relativi a taluni dischi fissi non vengono “montati” automaticamente da Ubuntu ad ogni accesso da parte dell’utente (e non pensate a cose sconce!). La soluzione, in questo caso, è molto semplice: un programma – ovviamente gratuito – di nome Pysdm.

Per installarlo, non occorre far altro che recarsi nel Gestore pacchetti Synaptic (menu Sistema > Amministrazione), digitare “pysmd” nel campo di ricerca veloce, marcare l’apposito pacchetto per l’installazione ed applicare le modifiche.
Ad installazione completata (ci vogliono circa cinque secondi!), non vi rimarrà che selezionare la voce Storage Device Manager dal menu Sistema > Amministrazione e “montare” tutti quei drive che sembrano latitare in maniera costante dal sistema che fonda la sua esistenza sul principio “io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti“.
Una volta completata l’operazione, il problema relativo al riconoscimento immediato dei dischi fissi e/o delle partizioni diverse da quelle che contengono Ubuntu dovrebbe scomparire una volta per tutte.

FONTE: Geekissim0.com